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Il Lussemburgo riconosce formalmente lo Stato di Palestina
Il Granducato di Lussemburgo riconosce ufficialmente lo Stato di Palestina. La decisione è stata annunciata il 22 settembre 2025, a nome del Governo, dal Primo Ministro Luc Frieden, accompagnato dal Vice Primo Ministro, Ministro degli Affari Esteri e del Commercio Estero, Xavier Bettel, nell'ambito della Conferenza internazionale di alto livello sulla risoluzione pacifica della questione palestinese e l'attuazione della soluzione dei due Stati, tenutasi presso la sede delle Nazioni Unite a New York.
Il riconoscimento dello Stato di Palestina da parte del Lussemburgo si inserisce pienamente nell'impegno storico e costante del Lussemburgo a favore della soluzione dei due Stati, unica via praticabile per raggiungere una pace giusta e duratura, fondata sulla coesistenza pacifica e sicura dello Stato di Israele e dello Stato di Palestina.
Con questo riconoscimento, il Lussemburgo ribadisce quindi il suo sostegno alla soluzione dei due Stati, che rispetta il diritto fondamentale all'autodeterminazione dei palestinesi e garantisce la sicurezza del popolo israeliano e dello Stato di Israele. Il riconoscimento dello Stato di Palestina è una misura a favore della pace tra i due Stati e i due popoli. È ovvio che il riconoscimento dello Stato di Palestina non è una misura contro lo Stato di Israele o il suo popolo, che il Lussemburgo ha riconosciuto sin dall'ammissione di Israele come membro delle Nazioni Unite l'11 maggio 1949.
Il Lussemburgo riconosce lo Stato di Palestina sulla base dei confini del 1967, precedenti all'occupazione del territorio palestinese da parte di Israele, confermati più recentemente dalla risoluzione 2334 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite del 2016. Tale risoluzione ha ribadito che tali confini non possono essere modificati unilateralmente da Israele, ma possono essere modificati di comune accordo nel corso dei negoziati tra Israele e Palestina nell'ambito del processo di pace.
Il Lussemburgo riconosce l'Autorità palestinese come unico rappresentante legittimo del popolo palestinese. Il riconoscimento dello Stato palestinese significa che il Lussemburgo considera la Palestina uno Stato indipendente, con i diritti e gli obblighi che tale riconoscimento comporta. Il Lussemburgo si aspetta che un governo palestinese politicamente unificato guidato dall'Autorità palestinese, che governerà il suo territorio unificato comprendente Gaza, la Cisgiordania e Gerusalemme Est, prosegua i suoi sforzi per attuare riforme democratiche, rafforzare il potere giudiziario e combattere la corruzione.
Il riconoscimento dello Stato palestinese da parte del Lussemburgo non implica alcuna forma di riconoscimento o sostegno a Hamas. Il Lussemburgo ribadisce la sua condanna, nei termini più fermi, dell'attacco terroristico perpetrato da Hamas il 7 ottobre 2023 e chiede l'immediato rilascio di tutti gli ostaggi ancora in mano al gruppo. Il Lussemburgo ribadisce il suo appello a un cessate il fuoco urgente e all'accesso e alla distribuzione senza ostacoli degli aiuti umanitari in tutta la Striscia di Gaza.
Infine, il riconoscimento dello Stato palestinese deve essere accompagnato da misure concrete a sostegno degli sforzi di pace e dell'attuazione della soluzione dei due Stati. La dichiarazione della Conferenza internazionale sulla risoluzione pacifica della questione palestinese, tenutasi dal 28 al 30 luglio a New York, approvata dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite con una votazione che ha ottenuto 142 voti favorevoli, compreso quello del Lussemburgo, stabilisce tale quadro attraverso un piano in più fasi verso una Palestina sovrana e smilitarizzata, nonché un impegno comune per lo smantellamento di Hamas. Gli impegni assunti dal presidente palestinese Mahmoud Abbas, nonché la sua ferma volontà di condurre una riforma profonda verso un'Autorità palestinese democratica e rinnovata, consolidano questi sforzi e gettano le basi per una pace giusta e duratura tra le parti.
Il passo compiuto dal Lussemburgo contribuisce così a ravvivare la speranza di un futuro migliore in cui israeliani e palestinesi vivranno fianco a fianco in sicurezza, pace e dignità, segnando l'inizio di un processo irreversibile verso la riconciliazione, la giustizia e la coesistenza, affinché la pace non sia più un'aspirazione lontana, ma una realtà condivisa da tutti.