#ActForHumanity − Giornata mondiale dell'aiuto umanitario 2025

Ogni 19 agosto, la Giornata mondiale dell'aiuto umanitario rende omaggio alle persone che assistono le popolazioni colpite da conflitti e catastrofi e commemora l'attentato del 2003 contro la sede delle Nazioni Unite a Baghdad. Quest'anno, la campagna #ActForHumanity ci ricorda l'essenziale: proteggere gli operatori umanitari e i civili, far rispettare il diritto internazionale umanitario (DIU) e finanziare le operazioni che salvano vite umane.

Di fronte alla più grave crisi di finanziamento mai conosciuta dal sistema umanitario internazionale, le Nazioni Unite hanno lanciato una versione iper-prioritaria della Global Humanitarian Overview per il 2025. All'inizio dell'anno, un appello da 45 miliardi di dollari mirava a sostenere 177 milioni di persone vulnerabili in oltre 70 paesi. Ma a metà percorso, era stato ricevuto solo il 16% dei fondi. Costretto da questo deficit senza precedenti, l'Ufficio per il coordinamento degli affari umanitari (OCHA) ha riorientato gli aiuti verso i bisogni più urgenti, riducendo il numero dei beneficiari a 114 milioni e lanciando un appello per 29 miliardi di dollari. Tale importo rappresenta appena l'1% della spesa militare mondiale nel 2024, sottolineando lo squilibrio allarmante tra le risorse destinate ai conflitti e quelle disponibili per salvare vite umane. In questo contesto, il Lussemburgo ribadisce il proprio impegno a favore di un'azione umanitaria basata sui principi e agisce in solidarietà con i più vulnerabili. A livello globale, nel 2025 il Lussemburgo ha finora fornito assistenza umanitaria in 24 paesi, tra cui Siria, Territori palestinesi occupati, Etiopia, Mali e Afghanistan, per un importo totale di quasi 31 milioni di euro.

Negli ultimi dodici mesi, il Lussemburgo ha portato avanti un'azione umanitaria basata sui principi e orientata all'impatto. Nella Striscia di Gaza, il dispositivo emergency.lu ha permesso di organizzare e sostenere, insieme all'OMS e al meccanismo di protezione civile dell'UE, evacuazioni e trasferimenti sanitari, tra cui l'evacuazione di un neonato a gennaio, il trasporto di pazienti a marzo e l'accoglienza di pazienti nel Granducato ad aprile. A Farchana, in Ciad, alle porte del Darfur, sono state installate capacità di coordinamento e comunicazione al servizio degli attori umanitari. Dopo il passaggio del ciclone Chido che ha colpito l'isola di Mayotte nel dicembre 2024, sono state dispiegate due unità emergency.lu per ripristinare le comunicazioni essenziali. In Myanmar, in risposta al devastante terremoto del 28 marzo 2025, il Lussemburgo ha rapidamente mobilitato risorse attraverso il meccanismo di protezione civile dell'UE, fornendo 270 tende, 294 kit da cucina per famiglie, 1.360 coperte termiche e 50 latrine portatili per sostenere gli sforzi in materia di salute e igiene. Questi interventi dimostrano la reattività e l'agilità della risposta lussemburghese, complementare agli sforzi multilaterali e radicata nella solidarietà concreta.

Allo stesso tempo, il sistema umanitario multilaterale ha compiuto un passo importante nella sua riforma, in particolare per quanto riguarda la localizzazione della risposta. Nel 2024, i fondi comuni dell'OCHA – principale strumento delle Nazioni Unite per rispondere alle crisi umanitarie attraverso attori locali – hanno sostenuto un numero record di organizzazioni locali e nazionali e aumentato sensibilmente la quota di finanziamenti loro direttamente assegnati. Il Lussemburgo, che sostiene questi meccanismi dal 2010 e contribuisce a sedici fondi comuni, plaude a questa dinamica «il più nazionale possibile, il più internazionale necessario» e continuerà a incoraggiare le iniziative che avvicinano gli aiuti alle comunità colpite e ne rafforzano la resilienza.

Da molti anni il Lussemburgo sostiene il principio secondo cui l'innovazione, se utilizzata in modo responsabile, può essere una leva decisiva per aumentare l'efficienza quando ogni minuto è prezioso. Con UNOSAT, nel 2025 il Lussemburgo ha sostenuto la realizzazione di mappe di emergenza, fornite in un arco di tempo compreso tra 24 e 72 ore, in particolare per la valutazione dei danni agli edifici in Libano e a Gaza, nonché per l'analisi degli impatti sul patrimonio culturale e naturale a seguito di catastrofi o conflitti (tra cui recenti lavori in Mozambico e Myanmar). Parallelamente, la partnership strategica nell'ambito dell'intelligenza artificiale tra il Programma alimentare mondiale (PAM), l'Organizzazione europea per la ricerca nucleare (CERN) e il Luxembourg Institute of Science and Technology (LIST) mira ad accelerare le decisioni basate su scenari e dati al fine di migliorare la rapidità e l'efficacia delle operazioni di fronte all'insicurezza alimentare acuta. In collaborazione con l'UNHCR e il LIST, il progetto EWERS (Early Warning and Effective Response System), sostenuto con 1 milione di euro nel periodo 2024-2025 e con una presenza dell'UNHCR in Lussemburgo, sta sviluppando un sistema per individuare tempestivamente i rischi di sfollamenti forzati legati a conflitti o catastrofi naturali, lanciare allarmi preventivi, ridurre i tempi di risposta e ottimizzare la mobilitazione delle risorse.

If we cannot safeguard those who save lives, we forfeit our humanity. Act – or be complicit. #ActForHumanity

Comunicato della Direzione della cooperazione allo sviluppo e dell'azione umanitaria